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Trento, 26 giugno 2002
LAGO DI LOPPIO
di Iva Berasi
da l’Adige di mercoledì 26 giugno 2002

Ho letto l’articolo “Loppio, lago dimenticato” pubblicato da l’Adige il 26 giugno 2002 e, chiamata in causa, mi vedo costretta a fornire alcune precisazioni. Sono dispiaciuta che le poche notizie circolate dopo gli incontri pubblici a Mori con la popolazione e l’amministrazione comunale, siano state interpretate come un disinteresse dell’amministrazione provinciale nei confronti degli impegni assunti sul progetto di recupero del Lago. Non è così e ci tengo a ribadire che l’amministrazione provinciale non ha mutato opinione al riguardo.

Ottenuta la copertura finanziaria e preso positivamente atto della proposta progettuale approvata dall’Autorità di Bacino dell’Adige, relativa alla sistemazione dell’intera galleria, della quale è stato finanziato lo stralcio relativo al tratto in corrispondenza del Lago di Loppio (7,359 milioni di euro), la Provincia ha costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare per arrivare ad una proposta progettuale preliminare. In tale progetto, dovranno confluire anche le conoscenze sul manufatto scolmatore, sulle condizioni idrogeologiche in superficie e nel sottosuolo. Il progetto stesso indicherà come obiettivi da raggiungere il risanamento strutturale del rivestimento della galleria e la rimozione dei processi di circolazione idrica nel sottosuolo in corrispondenza del Lago.

Il Servizio geologico ha effettuato delle prove con traccianti per capire come avviene la circolazione dell’acqua verso la galleria che funge da dreno di acque di provenienza varia ed incerta, circa 600 litri al secondo. Quanto più i risultati di questi studi saranno soddisfacenti tanto più alta sarà la probabilità di ricostituire lo specchio lacustre. Prevedo che il progetto preliminare sarà completato entro il prossimo mese di luglio. Il Comitato tecnico, esaurita la fase di screening, verificherà la necessità di sottoporre il progetto alla valutazione di impatto ambientale.

Chiarito ciò, si potrà procedere con il bando di gara per la redazione del progetto definitivo e quindi affidare i lavori all’impresa aggiudicatrice. Tale complesso iter progettuale-burocratico dovrebbe consentire l’avvio dei lavori entro un anno (estate-autunno 2003).

Allo stato, sarebbe poco serio fare previsioni sulla durata dei lavori dato che le scelte esecutive e di conseguenza anche la tempistica spettano all’impresa aggiudicatrice; tuttavia posso confermare l’impegno dell’amministrazione provinciale a fare tutto il possibile per accelerare i tempi e limitare gli ostacoli burocratici.

E’ ovvio che la complessità tecnica dell’intervento non consente di escludere possibili complicazioni che allunghino i tempi di completamento, ma di ciò sono consapevoli anche tutti coloro che in questi anni si sono impegnati per la rinascita del lago di Loppio.Vorrei infine aggiungere che se questo straordinario progetto di recupero ambientale, di enorme valenza anche sul piano culturale, forse unico in Italia, andrà positivamente a buon fine, ciò sarà dovuto anche alla capacità di collaborazione fra lo Stato, l’Autorità di Bacino, la Provincia autonoma di Trento, l’Amministrazione comunale di Mori, il Museo Civico di Rovereto, le associazioni culturali ed ambientaliste della Vallagarina che, ciascuno per quanto di competenza, ha collaborato a far si che un sogno, cullato fin dagli anni cinquanta del secolo scorso, diventi realtà.

Iva Berasi
Assessore provinciale all’Ambiente, sport e pari opportunità

 

 

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